Stavo rileggendo le varie interpretazioni sul tema “ sdoganamento del metal� e dati alla mano, vorrei fare alcune considerazioni, magari in modo meno cialtrone del solito ( non aspettatevi comunque grandi cose)
Premesso che ho conosciuto Paint it Black in chat ed è una persona con cui è piacevolissimo chiacchierare, le sue nozionistiche ostentazioni non sono altro che una provocatoria e contorta
sfida del classico “ Facimm’a chi mette’a coppa�, per cui, più che adirarmi o polemizzare mi è sorta spontanea la domanda: “ E’ così grave che il metallo si sia sdoganato?�
Mi spiego: non eravamo noi negli eighties quelli che soffrivano per la misera considerazione in cui il nostro universo musicale veniva ( bis ) trattato dagli altri media? Eravamo costretti ad acquistare interi giornali per due,massimo tre pagine di intervista a qualche nostro idolo, a sincronizzare gli orologi per la replica di DEEJAY TV quando qualcuno mosso a pietà mandava un video “serio�, insomma ovunque si sentenziava che la nostra musica non aveva futuro.
Dopo quasi 30 anni non mi sembra che Culture Club, Aztec Camera o Via Verdi se la passino bene come allora, mentre guarda un po’, gente come i Canguri o mr Kilmister sono ancora qua senza aver subito battute d’arresto. E tutto sommato il pop attuale tipo Lenny Kravitz, o l’insignificante Avril Lavigne è debitore a vita alle sonorità a noi care, per cui ci resta la soddisfazione che secondo la legge naturale dell’ “ only the stronger survives� il tempo ( che è sempre galantuomo ) ha dato ragione a noi. Non abbiamo vinto nessun trofeo,ma dopo tutto si vive anche di rivalse minime. E se al bar in sottofondo ci sono i Sum 41, bè avrebbero potuto esserci i Bros o Mel & Kim ( in tal caso la mia brioche avrebbe avuto un sapore pessimo).
Quanto al discorso boy bands piu toste di R’n’r Rebel… beh, IT’S ATTITUDE!
Provate durante la più melensa ballad degli Scorpions a guardare Schencker e confrontatelo con le pose dei succitati Sum o dei nostrani Finley e la risposta ve la sarete data da soli….

Tolgo il disturbo